dal blog di pippo civati copio e incollo questo post che calza benissimo anche nella nostra realtà
E non è vero che la Lega sia più radicata sul territorio. Piantiamola con questo tormentone, vi prego. Il problema, direi, è l’approccio, percepito come più immediato, popolare, vicino. Il problema sono i messaggi, che si sono ‘radicati’ nella testa delle persone. Il problema è che si capisce che cos’è, la Lega, in tempi di cattiva politica, di scarsa rappresentanza, di reductio del dibattito politico ad unum o, comunque, a pochissimi temi: ad esempio, la famosa sicurezza. Non c’è più un discorso politico, in Italia. Non c’è un’idea comprensibile per i giovani precari, non c’è una linea chiara sulle questioni fiscali, non c’è (più) un’idea di società (soprattutto). A destra e, purtroppo, anche a sinistra. E, badate, questo tiene insieme il fattore Lega e il fattore Grillo. Inutile prendersela con altri, in queste ore. Inutile demonizzare il non voto, che andrebbe piuttosto capito (prima di rivolgerci all’Udc e al suo 5%, perché non ci rivolgiamo al 40% di chi non si è recato alle urne?). L’anti-politica l’hanno inventata e prodotta i politici: non sono tutti radicali, quelli che votano Grillo (e la Lega). Non è il 95° minuto della partita, come dice Bersani. Questa partita dura da vent’anni ed è la cifra della cosidetta Seconda (non) Repubblica. E su questo non abbiamo preso un palo, non abbiamo mai visto la porta. Non averlo capito, è un problema, esattamente come lo è la scarsa comprensione del berlusconismo: il “popolo profondo” del post qui sotto, la provincia di cui parla oggi Michele Serra e di cui parlavo ieri. Un popolo e una provincia dove il Pd è minoranza di una minoranza, perché si rivolge a una porzione microscopica di società, intorno al 10% del totale, come notava chi ha fatto le proporzioni con i dati di chi non è andato a votare. Non è colpa (solo) di Bersani, non è colpa (solo) della tv: è la politica che deve funzionare meglio. E la politica, con un presidente del Consiglio così, che si fa gli affari suoi, è affare del centrosinistra. Questo, mi pare, sia il punto. Tutto il resto è un rumore lontano, una stella cometa che esplode nel cielo. Anzi, è esplosa già.
p.s.il passaggio sulla minoranza di una minoranza è qualcosa che , anche se con civati non ci siamo mai parlati, mi suona parecchio famigliare, vero Flavio?
beh a cenlli non ve la siete vista poi così male da un pò di tempo a questa parte o sbaglio? un buon lavoro
su civati non mi esprimo, mi sa che la pensiamo in modo diverso, a partire dall’analisi. abitiamo in due paesi diversi
Caro Enrico, io invece segnalo questa intervista che secondo me spiega meglio di tanti giri di parole cosa ha fatto la sinistra in questi anni: è stata ad ascoltare i discorsi di un tizio come questo:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/hrubrica.asp?ID_blog=128
Quando cominceremeo ad accorgerci delle “ca%%$te” che liberamente racconta oramai su tutti i giornali quotidianamente? Quando cominceremo a chiederci “COME E’ POTUTO SUCCEDERE?”